Roma, 28 novembre 2010 – “ Ai bambini consegniamo non solo tradizioni ma il futuro ” . Così Ivo Lizzola, preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bergamo, intervenendo nella seconda giornata del convegno della Fism ““La scuola dell’infanzia di ispirazione cristiana tra identità e intercultura” in svolgimento a Roma.
“Oggi – prosegue Lizzola – si considera il presente come luogo di competizione e consumo e si abituano i bambini a diffidenza verso l’altro, verso il “diverso”. L’altro, il diverso, diventa quasi una minaccia da cui difendersi. Oppure si consegna solo la memoria, patrimonio ereditario di un passato molto spesso immaginato e mai vissuto realmente. Tutto questo crea dei recinti culturali nei quali si tende a rifugiarsi.
Ai genitori ed agli educatori spetta di consegnare il futuro. Alla scuola dell’infanzia è affidato il compito di costruire e consegnare esperienze nelle quali le famiglie, provenienti da case diverse per lingua, cultura e tradizioni, trovano, una casa comune . Ciò permette alle famiglie di sostenere, attraverso la costruzione di reti familiari, la vulnerabilità economica e, prima ancora relazionale, che molte di loro soffrono oggi.
La scuola dell’ infanzia è una scuola di giovani famiglie che permette di incontrarsi, di riconoscersi , di scambiarsi esperienze e forme di mutuo aiuto, di vivere la prossimità. Nella scuola dell’infanzia le giovani famiglie straniere trovano non tanto un piatto caldo o una medicina, pur necessari, ma un terreno dove sono protagoniste e non sono più portatrici di un bisogno , ma di risorse.
La scuola dell’infanzia Fism – conclude Lizzola – è una fraterna terra di mezzo, uno spazio di vita comune ed una barriera ai processi in atto di privatizzazione del benessere e della sofferenza “.