“La scuola cattolica per essere scelta ed apprezzata deve essere conosciuta nel suo intento pedagogico; è necessario che si abbia matura consapevolezza non solo della sua identità ecclesiale e del suo progetto culturale, bensì pure del suo significato civile, che va considerato non come difesa di un interesse di parte, ma come contributo prezioso all’edificazione del bene comune dell’intera società italiana “ . Così ha affermato Benedetto XVI, ricevendo stamani in udienza a Castel Gandolfo i partecipanti ad un convegno del Centro Studi per la Scuola Cattolica( CSSC) in occasione del decimo anniversario di istituzione dell’organismo da parte della Cei. Il Papa ha incoraggiato i presenti a focalizzare il loro impegno in cinque settori : la diffusione di una cultura rivolta a qualificare la pedagogia della scuola cattolica; il monitoraggio della qualità e la raccolta dati sulla situazione della scuola cattolica; l’avvio di nuove ricerche per approfondire le emergenze educative, culturali e organizzative oggi rilevanti; l’approfondimento della cultura della parità ed infine l’incremento della collaborazione tra Federazioni ed Associazioni di scuola cattolica nel rispetto delle reciproche competenze .
“Siamo grati al Santo Padre – afferma il Segretario della Federazione Italiana Scuole Materne ( FISM) Luigi Morgano presente all’udienza – per le Sue parole che esprimono spirituale vicinanza ed incoraggiamento a tutti coloro che sono impegnati nella scuola cattolica. Da parte sua la FISM , che è presente nel Comitato tecnico del CSSC, conferma il suo impegno pluridecennale di servizio per una scuola di qualità orientata a garantire un’educazione integrale del bambino in una prospettiva cristiana”
“ Il Papa – continua Morgano- ha anche ricordato che occorre assicurare una effettiva uguaglianza tra scuole statali e scuole paritarie che consenta ai genitori opportuna libertà di scelta. Certamente, in questo contesto, l’entità dei contributi statali alle scuole paritarie, che peraltro sono i medesimi del 2001, diventa fattore dirimente per il futuro delle scuole cattoliche. E’ perfino superfluo ricordare che la qualità esige anche investimenti e quindi, qualora le riduzioni rilevantissime paventate anche per la scuola paritaria fossero confermate, si metterebbe oggettivamente a rischio la possibilità stessa di continuare il servizio , proprio a partire dalle scuole dell’infanzia.