Nell’ambito dell’iniziativa al mondo della scuola non statale, abbiamo intervistato il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. A commento di questa intervista, riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera del presidente della Fism Lombardia Casimiro Corna.
Abbiamo letto con molto interesse il 7 giugno scorso le risposte a tutto campo del presidente della Lombardia Roberto Formigoni al vostro Forum sull’istruzione non statale.
Diciamo subito che, come FISM Lombardia (Federazione Italiana Scuole Materne), concordiamo con le risposte di Formigoni soprattutto là dove afferma che è necessario superare il monopolio statale per far sì che la vera forza di innovazione del sistema nazionale di istruzione sia la libertà di scelta dei genitori. Efficace poi la sua opinione a proposito del “senza oneri per lo Stato” che si riferisce alla costituzione di scuole paritarie e non al finanziamento della loro attività, trattandosi di un servizio pubblico. Qui giustamente il Presidente cita le scuole materne paritarie – sono il 60% in Lombardia – che svolgono un fondamentale ruolo sussidiario in assenza dello Stato e sono finanziate direttamente da Regione e Comuni per il contenimento delle rette. Finanziamento, ribadisce più oltre riferendosi a tutte le scuole paritarie, che rappresenta non già una spesa ma un forte risparmio per lo Stato pari a oltre un miliardo di euro/anno solo in Lombardia. Un risparmio enorme, aggiungiamo noi, dovuto per il 70% proprio alla presenza di ben 1767 scuole dell’infanzia paritarie, frequentate da oltre 154.000 bambini.
Ed è qui che ci corre l’obbligo di puntualizzare la urgente necessità di un passo concreto, proprio da parte di Regione Lombardia, per assicurare la sopravvivenza di queste scuole che, a fronte di una generale politica a favore della scuola e delle famiglie portata avanti in questi anni dalla Regione, vede le scuole materne paritarie lombarde ferme al contributo medio di 73 euro / bambino all’anno, frutto della legge regionale 8/99, pur innovativa a quel tempo, ma oggi assolutamente inadeguata.
FISM Lombardia, che rappresenta circa 1480 delle 1767 scuole materne attive in Lombardia, non ha mancato di far presente al Presidente Formigoni e alle principali forze politiche, prima e durante la recente competizione elettorale, la situazione insostenibile delle scuole dell’infanzia paritarie che, oltre al forte disagio dovuto al congelamento dei fondi statali fermi all’anno 2001 e ai tagli di questi anni, risente della difficoltà dei Comuni a mantenere il sostegno alle scuole materne per l’acutizzarsi della crisi economica.
Da qui l’attesa di una presa di posizione forte di Ragione Lombardia che veda per le scuole dell’infanzia paritarie interventi efficaci e finalmente adeguati al servizio delicato e insopprimibile che esse svolgono.
A questo proposito, a fronte della situazione attuale della Lombardia – 73/euro/bambino (nessun contributo per la disabilità) – non è irrilevante notare come le altre Regioni del Nord si siano mosse in questo medesimo ambito:
il Piemonte assegna alle scuole dell’infanzia paritarie 227,88 euro/bambino;
il Veneto, 155,61euro/bambino a cui aggiungono 1820 euro/anno per ogni bambino disabile; il Friuli, 130,00 euro/bambino;
l’Emilia, 94 euro/bambino;
la Toscana 125,40 euro/bambino a cui si aggiungono 7000,00 euro per ogni bambino disabile;
al di sotto della Lombardia vi è solo la Liguria con 65 euro/bambino a cui si aggiungono però 3750 euro per ogni bambino disabile.
Casimiro Corna – presidente FISM Lombardia