Mentre prosegue l’iter parlamentare della Finanziaria, la Federazione italiana scuole materne – FISM, dopo le promesse di un ripristino dei contributi alle scuole paritarie, attende i fatti.
Nella seduta di lunedì 10 novembre, alla Camera dei Deputati, il Governo, rappresentato dal Sottosegretario all’Economia Giuseppe Vegas, si è impegnato a ripristinare i fondi per le scuole paritarie entro l’anno nell’ammontare necessario a garantirne il funzionamento a pieno regime.
Negli ultimi giorni lo stesso Presidente del Consiglio è più volte intervenuto per assicurare il ripristino del taglio presente nel Disegno di Legge in discussione in Parlamento definendolo una “svista deplorevole”.
Ma la manovra di bilancio, alle battute finali alla Camera dei Deputati, con 244 voti per il mantenimento del taglio e 198 contrari lo ha reso vigente: questo, per ora è l’unico fatto, unitamente al mantenimento di un taglio ancora più ampio nel bilancio di previsione per il triennio 2009-2011 pari al 40% dei già miseri, assolutamente insufficienti, fondi destinati al capitolo “scuole paritarie”.
Il Governo ha, infatti, imposto alla sua maggioranza il ritiro dell’emendamento depositato e un voto di non ripristino delle risorse tagliate alle scuole paritarie nella tabella 7, alla voce “istruzione non statale”, che comprendono anche le scuole paritarie comunali, dichiarando che verranno recuperate attraverso altre vie (sembra una via amministrativa per il 2009 e una via finanziaria, con i decreti di fine anno, per il 2010 e il 2011).
La FISM:
– rileva la contraddizione di tagliare da subito, annunciando contestualmente interventi correttivi
– esprime preoccupazione per la genericità della dizione del Governo “ammontare necessario”
– riconosce l’ attivo impegno “pluripartisan” dei parlamentari, documentato anche dalla presentazione di emendamenti “omogenei” per l’abolizione del taglio
– si augura vivamente che già il Senato provveda a correggere la scelta
La FISM ribadisce, altresì, che le scuole paritarie non sono in grado e non possono rinunciare al ripristino certo di tutti i contributi tagliati, che comunque assommerebbero, nel 2009, alla stessa cifra di otto anni fa.
Come già preannunciato nell’ o.d.g. del Consiglio nazionale del 23 ottobre, qualora tagli o riduzioni permanessero, la Fism si vedrà costretta a valutare azioni che potrebbero condurre anche alla sospensione del servizio.